Questa mattina stava andando a lavoro in bicicletta come quasi tutte le mattine.
Abitando in via De Gasperi e dovendo andare in via Jervis, percorro via de Gasperi fino all’Azienda Autonoma (noto, ai più, come Pisciatoio degli Elefanti, per la caratteristica forma) e poi, se non c’è troppo traffico faccio corso Massimo per prendere poi via Palestro…
Quando c’è troppo traffico, il tratto di corso Massimo per i ciclisti è un terno al lotto tra bus e macchine, così capita che, per preservare la mia incolumità, quel tratto lo faccio sul marciapiede.
Ovviamente con tutte le dovute attenzioni e cautele, senza correre e lasciando comunque la precedenza ai pedoni.
Questa mattina, la vigilessa di turno alla Massimo D’Azzeglio ha ritenuto opportuno fermarmi e richiamarmi poiché “il codice della strada dice che il marciapiede è solo per i pedoni e le biciclette devono andare su strada!”. Pur riconoscendo le sue ragioni, le ho spiegato quali fossero le mie e le ho anche detto che di lì a 100 metri sarei tornata sulla strada… Niente, irremovibile sulle sue posizioni mi ha obbligata a scendere in strada…
Ora mi chiedo, pur riconoscendo le ragioni della vigilessa, non è possibile pensare anche a quelle dei ciclisti che tra traffico e rotonde sono gli ultimi tra gli ultimi e il più delle volte rischiano solo la pelle? Forse non era più opportuno pensare alle macchine che non si fermano sulle strisce pedonali per fare attraversare i pedoni o a quelle ferme in zone dove non è loro consentita la sosta piuttosto che riprendere i ciclisti!
Forse un po’ più di elasticità per tutti sarebbe meglio!
Ecco
Ciao
I.
Hai perfettamente ragione! Non è la prima volta che diciamo che i vigili, e non solo loro, si dimostrano "eccessivamente zelanti" il certi casi, trascurando violazioni ben più gravi e pericolose.
RispondiEliminaComunque Ivrea, per quanto riguarda le piste ciclabili, è assolutamente carente! Siete mai stati in Austria? OGNI strada ha accanto una pista ciclabile DEDICATA!
Non prtendo che si arrivi a quel punto, ma almeno che i ciclisti non devano rischiaer la vita tra auto, cubetti, dossi e rotonde!
la prossima volta vai in macchina, altrimenti se proliferano le bici i Soloni dell'amminitìstrazione eporediese si vanteranno di aver sconfitto il traffico caotico in città.
RispondiEliminaE ricordiamoci... a Ivrea serve il "Beam me up, Scottie" per dematerializzarsi da un interruzione di "pista ciclabile" ad un eventuale "ripresa". Il rischio vero è di finire nello spazio ... tra un paraurti e ... le corna di un fuoristrada!
RispondiEliminaPS: a proposito, qualcuno ha visto i bisonti o buffali in città, con tutti questi veicoli da safari che girano, mancano solo più che i macachi!
Poi ci sarebbero i veicoli da sommossa o da intervento armato, meglio accertarsi che non tentino un colpo di stato al palazzo civico. Carlo, attento!